Gioia, tristezza e delusione

Madre, tra gioie, tristezza e delusioni


Come dicevo nel post precedente, sono madre, e lo sono diventata a 24 anni per la prima volta e 26 per la seconda volta, ma ho anche avuto un altro maschietto nel 2019 all'età di 37 anni 😝. Mai mi sarei aspettata questa cosa.

Essere genitore giovane è una delle cose più belle che si siano. Altro modo di affrontare il tutto. Vedevo le mamme over 35 o anche over 40 alle prese con il/la primo/a figlio/a, ansiose, tutto sterilizzato. Per me era inconcepibile. VIVA GLI ANTICORPI! Li rifarei, poi mi sono divertita tantissimo con loro. Mi è dispiaciuto per motivi di lavoro non sono riuscita ad esserci sempre quando volevo. Ma posso vantarmi di avere avuto figli che guardavano pochissimo la televisione, erano presi da macchini (le cars in particolare perché hanno dei nomi) o i lego, il trenino di legno, la pista delle macchine o i libri quanti libri. Gli li leggevo la sera prima di andare a letto, ma la mia, anzi il nostro momento per me preferito era quando inventavo le storie, e loro increduli a crederci. Per anni hanno pensato che fossi una strega, che ridere. Mi sono divertita tanto. Non sono una da parchi, perché non amo le persone che giudicano e spesso nei miei confronti lo facevano, anche perché ero la o una di quelle più giovani senza aiuto, con i miei principi, le mie teorie. Io pensavo a loro. Quando andavamo al ristorante, non hanno mai avuto il cellulare per guardare un qualsiasi tipo di cartone o canale youtube. Avevano i loro giochi e noi dialogavamo con loro. Per me è sempre stato importante essere tutti insieme a cena o a pranzo e senza tv. SOLO NOI 4

Li cresco con educazione, e crescono bene. Vanno al nido, si trovano bene. E devo dire che il nido del mio comune è ottimo. Niente è perfetto, ma è giusto per loro. Ero tranquilla quando stavano li. Poi hanno iniziato la materna e li 😨, aiuto un'altra realtà, preferenze delle maestre, odiavo quell'ambienta, almeno la sezione del mio primo. "Signora sua figlio è iperattivo". "Signora, lui tiene testa e non va bene cosi". Tanto che una mattina mi aveva detto che non avrebbe preso il pulmino per tornare dalla nonna, ma sarebbe venuto al mio lavoro che si trova li vicino. Detto fatto alle 16.03 lo vedo che entra nella struttura dell'associazione dove lavoro. Mi è venuto da ridere, ma la cosa era seria e mi dovevo trattenere. Ho avvisato la scuola che lui era li, arriva la maestra e gli da una sgridata che lo ha terrorizzato fino al lunedi. Ma alla fine, lui che colpa ne aveva? Nessuno, ci ha provato e basta. Ma in realtà penso in quel momento, tu maestra, dove eri? E l'auser che doveva controllarlo dove era? E tutti gli altri genitori che lo conoscono perché non lo hanno fermato? E lui che deve essere punito. La frase della maestra: "lunedi vedrai cosa ti aspetta!) li sul momento non ci ho pensato. Ma poi a casa mi sono detta no. Va bene tutto, non ti denuncio perché può capitare, giornata no, tante cose, compreso i genitori pesanti all'uscita dei ragazzi che vogliono il riassunto del loro figlio e sentirsi dire quanto è perfetto. Ma poi chi vuole di un figlio perfetto? Di un autonoma? Il lunedi arrivo a scuola, e trovo la seconda maestra, la quale sa tutto. E prende mio figlio e inizia a sgridarlo. Li la fermo. Gli dico: "va bene tutto, lui a casa è già stato messo in punizione. Ma voi dov'eravate? Perché non avete visto che era uscito? Se si faceva male o veniva investito, non era la responsabilità di mio figlio che veniva messa in discussione, ma la vostra. Allora adesso basta dargli addosso, e cercare di farmi credere che lui sia diverso di come è!" Si, perché all'inizio della materna, volevano che avesse un insegnante di sostegno per la sua malformazione. Ma anche se lo avessi chiesto, mi avrebbero detto: "se lui ne ha bisogno gli altri allora?". Gli mancano delle dita, mica è impedito. Ha la pinza, non ha mai detto non riesco a fare questo perché mi mancano le dita. MAI! Questo è motivo di orgoglio per me. Perché volevo che lui crescesse cosi. 3 anni di disgusto nei confronti della scuola. Invece il secondo, una sezione di maestre brave, anche loro non sono perfette, ma lui è diverso. E' timido, è il signor no, è difficile fargli fare le cose. Questo da sempre. Oggi sappiamo che è anche DSA. Ma il secondo è un Budda, al nido per fargli fare le cose, gli si dice di fare il contrario. Alla materna non vuole andare ma poi non vuole venire a casa. Per me la fine è l'inizio delle elementari con lui. Io vedevo in lui la sua diversità. Il suo malessere che si porta ancora oggi. Poi la prima elementari non ha aiutato. Classe di ragazzi difficili, tanti DSA tra maschi e femmine. Ma la cosa peggiore, una maestra, aiuto, tutto ma questo mestiere non è il suo. Infatti ci ha fatto solo un anno. Non insegnando le cose ai ragazzi. Il secondo anno, arriva la sostituta e li lui gliene fa veder di tutti i colori. Spesso veniamo richiamati. Ma io ancora oggi non so come gestire questo suo carattere. Invece il primo ha delle brave maestre, gli davano troppi compiti, ma gli hanno insegnato tanto. Sono contenta, anche se lui si lamentava della differenza fra maschi e femmine. Io penso che sia sbagliato avere per 5 anni gli stessi maestri. Ma qui è cosi. 

Oggi per me sono grandi, il primo fa la 3a media e il secondo la 2a media. Tutto è diverso di quando erano piccoli, e tutto è diverso da quando ero ragazza io. Non esistevano i cellulari. Oggi non vivono senza. Hanno il parentalcontrol, ma non basta, perché poi hanno anche il pc per giocare. E non hanno più rapporti con gli altri, devo spingerli ad uscire, e mi dispiace. Quando mi dicono che escono sono felice. Vorrei non tornassero per qualche giorno. Si hanno una vita virtuale. Ma che tristezza. Con il piccolo di 12 mesi non riesco sempre a stare dietro a loro. Ma più che questo, la cosa che mi deprime è la loro musica che io chiamo RUMORE. Uno schifo, per l'amor di dio come si fa, e perché queste schifezze? Ritmi tutti uguali, parole indecenti e testi senza senso fatto da ragazzi viziati che vogliono un riscatto nella vita. Belloooo, vai a lavorare, lava, stira, cucina. Ma di cosa vivono? Di finzione. E questo mi fa male. Perché non era quello che volevo. E diciamocela tutta, il covid 19 non ci ha aiutato. Sono stati segregati per mesi. Tutto virtuale, tutto irreale. Ma la cosa che noto, i ragazzi di oggi non sono curiosi. Sono delle pecore, se uno fa cosi tutti fanno cosi. No ma la personalità? Quello che ero riuscita a dare ai miei ragazzi da piccoli. Essere loro stessi nel rispetto degli altri. Non piegarsi a tutto, o farlo per essere accettati. Ma li non dipende solo da me. Ma da tutto quello che gira fuori. Siamo comunque in una società dove se non ti vesti Gucci non sei nessuno. Per loro spero riuscire a dare un futuro più bello di quello che mi sto immaginando. Una società di meba.

Poi ho il terzo, piccolo di 12 mesi. Una nuova avventura, ma di lui ne parlerò più avanti.

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