Il tempo vola...

 Aiuto... il tempo vola


Con la foto qui sopra voglio parlare degli obiettivi. L'ORIZZONTE! Troppi problemi per me in questo periodo. Ma so che non sono l'unica e che ognuno di noi reagisce in modo diverso. Si muove in modo diverso. Anche se non tutte hanno uno stalker. 

Amo la mia vita, anche se da ragazzina, la immaginavo totalmente diversa. Piena d'amore e d'accordo. Ma poi non è stato cosi e ho imparato anche a capire che nella vita non ti devi aspettare niente dagli altri. Seno sarai ancora più delusa. 

Io ho lasciato tutto per essere qui, dove sono oggi. Ho lasciato la mia famiglia d'origine per tornarmene in Italia, per stare con l'amore della mia gioventù. Si perché tutto iniziò nel 1997. Colpo di fulmine, a non stare nella pelle. Un amore unico. Speciale. L'attesa delle lettere perché a quell'epoca c'erano i cellulari, ma una ragazzina di 14 anni non ne possedeva neanche nei sogni. Il dissenso dei genitori che faceva si che più non volevano più mi legavo. Dopo 5 anni, i primi tempi relazione platonica ed epistolare per poi iniziare con i primi cellulari. La scappata di casa per poterlo vedere. Fino al giorno del mio arrivo qui. Visto che anche lui mi voleva vicino, mi diceva che voleva creare una nostra famiglia. Lo strazio ogni volta che ci lasciavamo, mi sentivo morire. Quante lacrime. Quanti sogni. Ma finalmente quel giorno era il giorno. Ma era tutto solo nella mia aspettativa. Arrivata qui pensavo che sarebbe venuto a vivere da me come mi aveva detto. Ma no la madre è di quelle toste e lui è mammone. 

Per orgoglio non sono mai tornata indietro, ma mi è costato tanti sacrifici. Però avrei dovuto farlo, perché dopo un paio di settimane che ero qui, lui doveva scendere per un weekend lungo con la madre e io rimanevo sola. Una discussione e il primo schiaffo. Il primo di tanti. Ma non capivo ancora che il suo non era amore. Perché per lui ero sempre in torto. SEMPRE. Ma io un sogno, un desiderio ce l'avevo. Avere un figlio. E avere un figlio giovane. Rimango incinta appena lo cerco. Ma crisi, minacce di essere lasciata. E allora ascoltò quella persona e andai in ospedale. Un giorno da croce nera sul calendario. Le solite promesse. "Ma no dai, poi fra 3 magari 4 mesi ci riproviamo te lo prometto." Promessa, evidentemente non mantenuta. Ma io amavo quel ragazzo. Quel ragazzo che però voleva me e la sua libertà, voleva andare in discoteca con gli amici mentre io ero da sola in casa, voleva seguire le partite del napoli e voleva stare con la madre. Spesso cenavo da sola e lui veniva verso le 22 per tornare alle 24. O qualche volta dormiva con me. Però, io quel sogno mi era rimasto. Lui il suo sogno se lo era preso, una bella moto rossa, ma niente figlio. "Io non mi sento pronto." Non era pronto per la convivenza, per il matrimonio e neanche per i figli. 

Ma non mi importava, a me bastava avere un figlio perché ero innamorata e volevo un nostro frutto. Ci riuscì dopo un po', decise e tac al primo colpo. Ma il destino scegliesse diversamente, persi la gravidanza. E lui si allontanò come aveva fatto anche con l'altra. Ma pensai: "chi vuole di me? Sono brutta, straniera e inquadrata." Poi anche lui me lo diceva sempre che ero una stronza, una troia che non sapevo fare niente e che solo lui mi voleva. Ero plagiata, poca sicurezza della mia persona. Però, lo aspettavo perché avevo disegnato la mia vita. Ed era con lui. Si era avvicinato ancora e li toc rimango incinta del nostro primo figlio. Gravidanza bellissima all'inizio. Però alla morfologica mi diagnosticarono una malformazione al feto. Ecco, la tragedia. Già avevo tardato a dirlo a tutti che ero incinta visto che ne avevo persa una pochi mesi prima. Lui per questo si arrabbio molto, tanto che un giorno, giorno di festa, sola in casa e lui con i suoi zii, al pomeriggio venne da me e litigammo e li mi spinse a terra e iniziò a darmi calci nella pancia. Per fortuna, mio figlio oggi è qui. Alla morfologica non era venuto con la scusa che non glielo avevo ricordato la mattina. Ma quando mi dissero della malformazione rividi la scena dei calci nella pancia. Infatti aveva poi provato ad investirmi con l'auto, meno male che mia sorella si mise a gridare e mi spinse, seno chissà? Procede la gravidanza, faccio tanti controlli e finalmente nasce. Il mio primo vero amore. Con la sua diversità, che per me non è. Lui sarà unico ed è così. 

Non era venuti subito a vivere con noi, ma dopo 5 mesi, dopo una vacanza insieme. Procede tutto bene, sono felice. Non era il padre che tutti sognano, ma c'era. Per non far sentire la diversità al piccolo, avevo pensato di rimanere subito incinta. E tac, ci ho provato e ecco qui un secondo maschio, 19 mesi di differenza. Ecco adesso si che ero felice. Tra alti e bassi andiamo avanti. Ma io pensavo a quello che avevo e mi andava, ma volevo lui diverso più riconoscente. Cosa da non fare, perché poi si vive male. Dopo un anno che riprendo il mio lavoro, sono costretta a lasciarlo visto il mobbing vissuto. Avevo perso 10 kg per questa cosa. Ne andava della mia incolumità. Per fortuna rimango poco disoccupata. Poi ho iniziato una lavoro, che è quello attuale, un lavoro che mi piace ma scoprirete che diventerà una parte della mia rovina. Questo lavoro mi chiede sacrifici, non vedevo più come prima i miei figli. E mi faceva male. Ma il lavoro mi piaceva. Con lui andava bene, anzi finalmente avevo trovato un equilibrio. Ma esiste il detto "il lupo perde il pelo ma non il vizio". Vero, per una riconoscenza della quale avevo bisogno lui si negò e tutto iniziava a precipitare. Dico solo che non mi ha mai difeso, e dopo poco che ha conosciuto la sua attuale compagna era a difenderla da qualsiasi cosa. E da li per me la storia era finita, non potevo più accettare certe cose. 

A 30 anni sei adulta, e poi avevo i miei figli, che purtroppo hanno visto anche le botte. E da quando per me era finito, mi ero rimessa in gioco. E il gioco mi fece conoscere il mio stalker. Ma questo lo racconto più avanti. 

Questa storia mi ha insegnato "il concetto se dai non aspettarti niente in cambio". Allora attenzione a chi diamo e cosa diamo.

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